Alcune settimane fa tre amici bellunesi ci hanno fatto l'onore di percorrere la traccia di Sping Into Prealps. Ecco le loro impressioni.
Raccontateci chi siete, come vivete il cicloturismo sportivo e perchè lo praticate.
Sono Matteo, ho 30 anni e con i miei compagni di pedalata lavoro presso la più famosa delle occhialerie, Luxottica. Non ho mai praticato sport a livello agonistico ma adoro le due ruote, con o senza motore, e col tempo ho maturato una netta predilezione per il fuoristrada, non importa con quale mezzo, non importa con quale meta, quel che conta è la sensazione di libertà che solo un percorso sterrato riesce a darmi. Il bikepacking si sta rivelando la quintessenza di questo concetto.
Perchè avete deciso di percorrere la traccia di Spring Into Prealps?
Ho avuto la fortuna di scoprire Into Prealps a marzo, quando con Voicu ho percorso la traccia Winter, ed ero certo non saremmo rimasti delusi nemmeno dal percorso Spring.
Cosa vi aspettavate da questo percorso? Le vostre aspettative sono state soddisfatte?
Per scelta non studio troppo la traccia, mi limito a valutare se distanza e dislivello possono essere affrontati dalle mie gambette, cercavo un percorso da fare in due giorni, in zone relativamente fresche e vicino a casa (siamo della Valbelluna).
Non avendo pianificato nulla, il rischio che qualcosa vada storto è limitato, abbiamo avuto alcuni momenti di “crisi” come la salita di Pedescala affrontata alle 14.00 sotto un sole cocente e con due dita d’acqua nella borraccia, o la salita a spinta verso Canove di Roana sulla mulattiera smossa, con le imprecazioni di Christian che riecheggiavano nella valle, ma fa parte del gioco! Cercavamo un concentrato di avventura e l’abbiamo trovato, in un weekend abbiamo fatto di tutto, a due passi da casa!
Cosa vi è piaciuto di più e cosa secondo voi potrebbe essere migliorato nella traccia e nella formula del progetto Into Prealps?
Sicuramente la variabilità è un punto forte della traccia, non ci si annoia mai, le discese dell’Altopiano sono sempre divertenti e al limite della mtb, le salite generalmente scorrevoli, ma alcune davvero toste e a tratti tecniche, i trasferimenti su asfalto e i punti di contatto con i paesini una salvezza quando si è stanchi e senza più acqua!
Il livello di difficoltà è qualcosa di estremamente soggettivo, quel che per me è risultato essere impegnativo, per altri potrebbe essere una passeggiata oppure un inferno, di certo non credo sia un giro “cicloturistico”, i passaggi impegnativi non sono mancati, e va bene così!
Raccontateci qualche situazione particolare o divertente che vi è capitata durante il percorso.
Come sempre, l’unico a cadere in un paio di occasioni sono stato io, nella discesa a spinta del sentiero al km 135 circa, mentre rassicuravo il gruppo sulla fattibilità della cosa, sono riuscito ad abbracciare il filo spinato a bordo sentiero, senza conseguenze per fortuna!
Ok il bikepacking, ma la prossima volta uno zainetto tascabile per portarsi due birre al bivacco non mancherà! È stato un errore da pivelli, e stavamo per farci 4km a con le infradito ai piedi per rimediare, fortunatamente un’automobilista ci ha informato che il locale che avevamo puntato aveva chiuso qualche ora prima!
Avete scelto di essere autonomi per il pernottamento, come mai questa decisione?
Bivaccare dà la possibilità di non pianificare nulla: non conoscendo l’effettivo tempo di percorrenza della traccia né la nostra tenuta fisica, non c’è cosa migliore che viaggiare in completa autonomia, in un territorio come quello dell’Altopiano, trovo limitante costringermi ad arrivare entro un certo orario in un punto prestabilito, mettendo di fatto in pausa l’esperienza, che riprenderebbe solo la mattina successiva, alla ripartenza. Lo scotto da pagare è una bici di qualche kg più pesante, ma che fretta c’è?
Pensate che la formula di Into Prealps di “Evento permanente e gratuito”, quindi senza date stabilite, possa essere una buona modalità per incentivare il cicloturismo in aree e zone ancora poco conosciute sotto questo aspetto?
Personalmente utilizzo Wikiloc per avere accesso a un serbatoio potenzialmente infinito di “eventi permanenti”, ma un contenitore del genere senza l’esperienza del tracciatore è inutile.
Viviamo in un territorio che offre talmente tante possibilità che senza le conoscenze dei local è un attimo aggiungere 1000 metri di dislivello a un giro, o trovare un sentiero interrotto, o perdersi paesaggi unici!
Spero che l’esempio di Into Prealps si diffonda il più possibile, è un modo eccellente e flessibile per far crescere il turismo in zone poco frequentate ma con un grande potenziale!
Parteciperete all'evento "La Bastarda del 1000" del 17-18 Settembre a Recoaro 1000 che vede come co-organizzatore Into Prealps bike adventure?
Non lo so, la curiosità c’è e mi piacerebbe molto essere presente, ma ci vorrebbero 104 weekend all’anno! Deciderò all’ultimo di sicuro.
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