Il manubrio è uno dei componenti più importanti della nostra bicicletta. Vi si appoggiano due dei 5 punti di contatto con il nostro mezzo, le mani.
Nella pratica del gravel il manubrio drop o drop bar, è quello più utilizzato. E’ direttamente derivato dai manubri da strada, ma con numerose varianti a livello di forme e misure, che lo rendono spesso motivo di discussione tra gli appassionati.
Come si “legge” un manubrio drop
Un manubrio drop ha una serie di caratteristiche che possono e devono variare a seconda dell’utilizzo e delle misure antropomorfiche del ciclista.
Larghezza
E’ la misura più importante e considerata da chi decide di cambiare manubrio. Normalmente le biciclette di serie escono con una diversa larghezza del manubrio a seconda della taglia del telaio, poiché si presume che chi misura ad esempio 180 cm di altezza, e quindi ha necessità di un telaio L, abbia anche una determinata larghezza di spalle, e quindi normalmente si monta un manubrio largo 44 cm. Per determinare la larghezza delle spalle, bisogna prendere un metro e misurare la distanza tra la fine delle due clavicole. Parliamo dell’acromion, una protuberanza della scapola dove si collega la clavicola.
La larghezza delle spalle serve a determinare la larghezza del manubrio secondo una tabella che riportiamo di seguito.
Larghezza spalle | Larghezza manubrio |
Inferiore a 39 cm | 38 cm |
Da 39 a 41 cm | 40 cm |
Da 42 a 44 cm | 42 cm |
Da 45 e oltre cm | 44 cm |
Nel caso sul manubrio non fosse riportata la misura, si può rilevarla con un metro, misurandone la larghezza da centro a centro del tubo come da immagine.
Il drop oil reach
Il drop è l’ampiezza della curva manubrio, rilevata misurando l’altezza del manubrio da centro a centro del tubo.
Il reach è invece in pratica la “profondità” della curva del manubrio, cioè quanto questa si protrae verso avanti rispetto al fulcro centrale del manubrio (attacco).
Il flare
E’ la misura che più interessa a noi appassionati di gravel. Il flare è l’angolo di apertura del drop (la curva) rispetto alla perpendicolare.
Perchè il flare è importante in una gravel bike
La gravel bike è una bicicletta totale, che ci invita ad affrontare percorsi in fuoristrada spesso anche abbastanza impegnativi. Non essendo dotata normalmente di sospensioni, tutto il lavoro di “assorbimento” delle vibrazioni e scossoni, è a carico di gomme, telaio e braccia del ciclista.
Un manubrio più ampio in presa bassa, quella che normalmente si adotta in discesa per migliorare la presa sui freni, ci permette di controllare molto meglio il mezzo. Inoltre un flare molto angolato e un drop stretto, rende più comoda la bicicletta durante i lunghi viaggi.
Manubri gravel, qualche esempio
Con la diffusione della gravel bike, sono apparsi sul mercato manubri di svariate forme e fogge. Dai più tradizionali e caratterizzati solo di un flare di 10-12°, a quelli più estremi che arrivano a 36°. Ci sono poi manubri con forme e appendici particolari, adatti ad usi specifici come lunghi viaggi o gare estreme.
Le aziende americane sono state tra le prime a proporre manubri gravel di forme e fogge curiose, ma ben presto anche i produttori italiani hanno iniziato ad introdurre sul mercato componenti decisamente interessanti e particolari. E’ il caso ad esempio di Deda Acciai, che con il suo manubrio Deda Gera, ha stupito per essere riuscita ad introdurre un'ulteriore curva nella parte alta del suo dop bar.
Alluminio oppure carbonio?
Scelto il manubrio a seconda delle nostre misure corporee e del reale utilizzo, dobbiamo ora decidere quale materiale prediligere. Dato per scontato che il carbonio è comunque più leggero rispetto all’alluminio (ma anche decisamente più costoso), vediamo di capire come l’una o l’altra scelta, andrà ad influire sulle prestazioni di questo componente.
Manubrio in carbonio
Pro
- Leggerezza
- Maggiore resistenza
- Maggiore capacità di smorzare le vibrazioni
Contro
- Prezzo più alto
- Maggiore fragilità (anche se più resistente, si rompe di netto senza piegarsi in caso di forte impatto)
Manubrio in alluminio
Pro
- Prezzo più accessibile
- In caso di caduta importante, tende a piegarsi invece che spezzarsi
Contro
- Peso maggiore
- Ritorna le vibrazioni che assorbe meno
- Il tubo di alluminio è limitato nella possibilità di essere “modellato”
Conclusioni
Lo stress al quale un manubrio è sottoposto è molto importante. Almeno il 50% del peso del nostro corpo viene sostenuto da questo componente. Una rottura accidentale e improvvisa del manubrio potrebbe generare una situazione molto pericolosa, con serie conseguenze per il ciclista.
Questo per sottolineare che è forse meglio non andare al risparmio quando scegliamo questo componente, ma piuttosto cercare di puntare su prodotti di marca e quindi certificati, siano essi realizzati in alluminio oppure in carbonio.
Hai qualche esperienza legata ai manubri da raccontare? Lascia i tuoi commenti sotto questo post.
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