Roberto

Il Monte Novegno domina Schio ed è alto circa 1500 metri. Durante il primo conflitto mondiale è stato protagonista di numerose e cruente battaglie, e numerosi sono i resti di fortificazioni e postazioni, che si possono incontrare.
L’accesso alla cima di questo monte in gravel bike, è possibile solo da una sterrata, panoramica e ben tenuta, che parte da Contrà Cerbaro, e sale fin quasi sulla cima. Altri sentieri sono decisamente difficili, e adatti magari ad una mtb.
Per realizzare questo percorso siamo partiti da Vicenza, ma la traccia che proponiamo vede per semplicità come punto di partenza e arrivo Schio, così che ognuno sia libero di scegliere il percorso di avvicinamento che preferisce.
Partiti dal centro di Schio, dopo qualche tratto trafficato e alcune ciclabili, si arriva a Santorso, da dove il percorso inizia a prendere quota. Salendo per stradine asfaltate non frequentate dalle auto e sentieri nel bosco, spesso molti ripidi e con qualche tratto dove è necessario spingere, si spunta a Contrà Cerbaro, a circa 900 metri di altitudine, da dove si prende la strada che sale sul Monte Novegno. Inizialmente la strada è asfaltata, ma dopo pochi tornanti diventa una sterrata larga e ben battuta, dove non è improbabile incrociare qualche auto. La pendenza costante tra l’8 e il 10%, permette di mantenere un buon ritmo e godere del panorama circostante. Quando la sterrata termina, (cancello in metallo a salvaguardia delle mucche) si svolta a destra verso Malga Novegno, la croce di cima si trova di fronte a noi ed è raggiungibile a piedi.
La discesa avviene per la stessa strada fino a Contrà Cerbaro, dove si svolta a destra per scendere a Poleo e arrivare così a Schio.

Ed ecco qui un altro percorso gravel sull'Altopiano di Asiago. Questa volta però parliamo di qualcosa di più impegnativo sia per il chilometraggio che per il dislivello. Prendetevi tutta la giornata e godetevelo 😉
Si parte da Asiago per conoscere tutta la zona sud occidentale dell'altopiano con passaggi tra vallate di una bellezza incredibile, e viste sulla pianura da cartolina. Un anello disegnato da Walter Muraro, con oltre 60 km di sterrati e single track nei boschi, sempre pedalabili.

Partendo dalla pianura fin sù, sul Monte Cengio in gravel bike. Da Cogollo del Cengio si sale per la strada del vecchio costo, e dopo qualche km si svolta a sinistra su sterrato con pendenza abbastanza costande ma dal fondo parecchio dissestato. Terminato il sentiero si esce sull'asfalto in prossimità del piazzale Principe di Piemonte. A questo punto si può iniziare il percorso del Cengio oppure proseguire fino al rifugio Granatieri di Sardegna.
In ogni caso ricordiamo che questo è un luogo "Sacro alla Patria", dove migliaia di soldati hanno perso la vita durante il primo conflitto mondiale, ed è giusto rispettare il loro sacrificio mantenendo un comportamento adeguato. Il percorso non è vietato alle biciclette, ma i pedoni hanno sempre e comunque la precedenza, e quando li incrociamo, dobbiamo fermarci e dare loro il passo.
Fate molta attenzione perchè i camminamenti sono protetti solo da semplici corde in acciaio, una caduta potrebbe quindi essere fatale. Terminato l'anello del Cengio, si prosegue per qualche km lungo la strada per Tresche Conca, fino a quando sulla destra si prende un sentiero che ci porterà sulla nuova strada del costo che prenderemo in discesa fino ad un tornante dove inizia una forestale molto malmessa che ci porterà a Caltrano.

Pochi km ma buon dislivello per questo percorso gravel che tocca la cima del Monte Civillina, nel comune di Recoaro. Percorrendo alcuni tratti dell'Ortogonale 1 e 2, due strade militari e relative postazioni risalenti alla prima guerra mondiale, si arriva alla terrazza panoramica, ma naturale, di questo storico monte. Le strade e le postazioni di queste zone sono state realizzate per contrastare l'eventuale sfondamento dell'esercito austro ungarico sul Monte Pasubio, e sono ancora lì a ricordarci i terribili eventi di quel periodo, ma per fortuna non sono mai entrate nel vivo del conflitto. I sentieri sterrati che si percorrono, sono spesso difficili e tipicamente alpini. Il panorama sulle Piccole Dolomiti e sull'Altopiano di Asiago, di cui si gode dalla cima, ripagherà ampiamente della fatica.

Un percorso perfetto per conoscere l'Altopiano di Asiago in gravel bike. Strade militari, forestali, rifugi, malghe e panorami mozzafiato, ma anche quel pizzico di mondanità che il centro della cittadina di Asiago regala.
Si parte da Asiago nei pressi del sacrario militare e si punta in direzione dell'aeroporto per iniziare a salire verso le contrade che sovrastano la cittadina. Da questa posizione si gode di un interessante panorama su quello che sarà poi il territorio che questo percorso toccherà.
Si scende nuovamente verso Asiago per prendere la ciclabile del trenino che si percorrerà in direzione Cesuna. Si pedala ora sulla panoramica strada delle malghe fino al Monte Corno, si supera il rifugio Granezza e si inizia a scendere in direzione Ekar. Tra forestali e meravigliosi sentieri tra il verde dei campi di foraggio e l'azzurro del cielo, si arriva nuovamente al punto di partenza.