Abbiamo posto qualche domanda a Riccardo Maffini, il primo finisher del percorso la Cavalcata delle grandi valli vicentine. Un percorso decisamente duro, poco più di 100 km con dislivello di 2600 metri, non pochi visto che parliamo di percorsi misto asfalto sterrato con alcuni passaggi impegnativi.
La nostra filosofia di evento permanete e gratuito, non ci permette di sapere con certezza se Riccardo sia stato il primo a percorrere questa traccia, quello che sappiamo però è che è stato il primo di cui abbiamo conoscenza. E ora passiamo alle domande!
Bene Riccardo, da quanto vai in bicicletta e in particolare in gravel bike?
Vado in bicicletta da poco prima che iniziasse il covid, ho 37 anni e la passione mi è venuta tardi, nonostante in casa ci sia sempre stata ma mai inculcata, è diventato il mio diversivo alla quotidianità ed un ottimo alleato contro lo stress. Ho iniziato con la bici da corsa per poi passare anche alla Mtb ma purtroppo un brutto infortunio al ginocchio facendo enduro mi ha fatto dirigere verso una gravel, anche per non stare fermo durante i mesi invernali. Ho iniziato infatti ad ottobre 2022 ed è stato subito amore, grazie alla mancanza di stress prestazionale, quindi qualche mese direi.
Ad oggi quindi questo era il primo “viaggio” che sforava le 3 ore ed i 1000 metri di dislivello.
Ti ricordi come hai scoperto Into Prealps?
Mi ricordo di aver scoperto qualche mese fa la traccia della cavalcata su Facebook in un articolo sponsorizzato della pagina Into Prealps e sinceramente ho visionato all’ultimo il sito intero, scoprendo altre tracce che metterò in agenda sicuramente per più avanti, perché sono veramente ben fatte e la scelta mette in imbarazzo per la quantità e per la varietà di percorsi.
Cosa ti aspettavi da questo percorso per quanto riguarda i luoghi toccati e le tue aspettative sono state soddisfatte?
Non avevo grosse aspettative non conoscendo le zone (pur essendo di Padova) per cui ho trovato il percorso molto divertente e sinceramente non cambierei nulla, metterei solo un accento sulla tecnicità di alcune discese che non sono da sottovalutare, pur affrontandole con un copertone mediamente tassellato da 40. Prossima volta (ma solo per mia mancanza di gamba) metterei una cassetta un po’ più generosa avendo un monocorona da 42 con un 42 posteriore… la salita sull’asfalto ed un paio di muretti al 18% mi hanno costretto a godermi un po’ di più il paesaggio, e meno male direi.. mai scelta più saggia!
Che zone ti sono piaciute di più e in cosa potrebbe essere migliorato il percorso e la presentazione sul sito?
Mi trovo in imbarazzo a dire quale sia stato il tratto che ho preferito, perché ogni luogo a modo suo è stato emozionante, sia i tratti di salita asfaltata che non mi hanno fatto mancare la bici da corsa, che le discese su prato immerso nei boschi, gli scenari lunari sul monte con la madonnina e i vigneti, che le piccole Contrade dove sono tornato bambino, circondati da ragazzini che raccoglievano fragole di bosco, o i pascoli con le mucche e gli yak, per non parlare del tratto di ortogonale ricca di storia, cartelli e luoghi vissuti da chi non viveva proprio il periodo migliore della propria vita, con l’incombenza del nemico alle spalle e i colpi di mortaio a risuonare nelle orecchie. Bellissime le fontanelle con i pesci Rossi grossi come una trota o le lunghe discese in asfalto percorse a 60 km/h per dimenticare la fatica delle lunghe ma costanti salite sotto il sole, insomma bellissima traccia per scoprire una zona che se non avessi percorso in bici non avrei mai conosciuto.
Per concludere faccio i miei complimenti (rammaricandomi che non esiste simile organizzazione nella zona dei Colli Euganei) per la formula stupenda che hai ideato della traccia permanente e della vasta scelta anche stagionale dei percorsi, che permette veramente a tutti ed in qualsiasi momento di godersi la bellissima zona delle prealpi, visto che non tutti hanno il sabato e la domenica per utilizzare la bicicletta, che rimane comunque il mezzo più democratico che esista!
Di nuovo complimenti sia per la traccia nello specifico, ma soprattutto per l’energia e l’impegno profuso per il progetto Into Prealps, veramente degno di lode, bravo!
Per finire, nello specifico, la grande cavalcata è un percorso fattibile si in 8/10 ore, che necessita però di consapevolezza. Può diventare veramente una sorta di viaggio fuori e dentro di sé, se affrontato da soli ti mette a nudo e niente come un’esperienza del genere ti espone alla grandezza della natura e dello spirito. È stata fondamentale la scelta di gestire le energie nonostante i tanti punti per un possibile ristoro quindi di questa giornata non cambierei proprio nulla anzi, la rifarei ancora e ancora magari cambiando stagione per vedere come cambia lo scenario al mutare del tempo, bravo Roberto se non si fosse capito sono proprio entusiasta ed ultimi ma non ultimo, questa è stata la scintilla per provare qualcosa di più lungo, magari di qualche giorno, magari proprio la traccia che hai ideato, quella del Grand Tour!
Per cui non mi rimane che ringraziarti per aver dato voce ad un pensiero, ad un emozione che aspettava solo di poter essere tirata fuori! “Ne veloce ne piano, ma lontano” per aspera ad astra.